The Thing That Should Not Be - un viaggio apocalittico di doom metal e melodie sinfoniche

 The Thing That Should Not Be - un viaggio apocalittico di doom metal e melodie sinfoniche

“The Thing That Should Not Be”, un brano iconico degli Amon Amarth, trascina l’ascoltatore in un vortice di brutalità death metal temperata da melodie sinfoniche che evocano atmosfere epico-dark. Uscita nel 2008 come parte dell’“Twilight of the Thunder God”, la traccia rappresenta un vero e proprio inno alla mitologia nordica, narrando la leggenda del kraken, un mostro marino gigante di dimensioni apocalittiche.

Amon Amarth: figli della furia norrena

Per comprendere appieno il potere evocativo di “The Thing That Should Not Be”, è necessario immergersi nella storia degli Amon Amarth. Formata nel 1992 a Tumba, in Svezia, la band si fa subito notare per l’approccio brutale e melodico, unendo elementi del death metal con influenze viking metal.

La formazione originaria comprendeva Johan Hegg alla voce, Olavi Mikkonen e Johan Söderberg alle chitarre, Ted Lundström al basso e Anders Hansson alla batteria. Nel corso degli anni la line-up ha subito alcune modifiche, ma il nucleo creativo rappresentato da Hegg, Mikkonen e Söderberg si è sempre mantenuto saldo.

La mitologia nordica come musa ispiratrice

Gli Amon Amarth hanno costruito la loro carriera sulla celebrazione della cultura viking, utilizzando testi che raccontano storie di guerrieri valorosi, divinità potenti e creature leggendarie. “The Thing That Should Not Be” è un esempio perfetto di questa tendenza: il brano si ispira alla leggenda del kraken, un calamaro gigante di dimensioni mostruose capace di trascinare navi intere nelle profondità oceaniche.

La canzone inizia con un riff di chitarra potente e ipnotico che evoca l’immagine delle onde in tempesta e la furia del mare. La voce roca e potente di Johan Hegg racconta la storia del kraken, descrivendolo come una creatura terribile e malvagia, capace di distruggere tutto ciò che incontra.

Nel corso della canzone, le melodie sinfoniche entrano in gioco, creando un’atmosfera epica e maestosa. Gli assoli di chitarra sono veloci e tecnici, mentre la sezione ritmica è solida e imponente, come una tempesta che si avvicina.

Un brano per i veri metallari

“The Thing That Should Not Be” è una canzone complessa e ricca di sfumature, capace di affascinare sia gli appassionati di death metal che quelli del viking metal. La brutalità delle chitarre si fonde con la bellezza delle melodie sinfoniche, creando un’esperienza musicale unica e memorabile.

Per gli amanti dei dettagli musicali:

Elemento musicale Descrizione
Riff di chitarra Potente, ipnotico, evocativo della furia del mare
Voce di Johan Hegg Roca, potente, racconta la storia del kraken con intensità drammatica
Melodie sinfoniche Creano un’atmosfera epica e maestosa, contrastando con la brutalità del death metal
Sezione ritmica Solida e imponente, come una tempesta in arrivo

La canzone è anche un ottimo esempio di come gli Amon Amarth sappiano mescolare elementi di diversi generi musicali per creare un sound originale e coinvolgente. La combinazione di death metal, viking metal e melodie sinfoniche rende “The Thing That Should Not Be” un brano indimenticabile che ha contribuito a consolidare il successo della band nel panorama musicale internazionale.

Conclusione: una perla nella corona del heavy metal

“The Thing That Should Not Be” non è solo un brano di musica, ma un’esperienza immersiva in un mondo di mitologia nordica e sonorità metal potenti. Gli Amon Amarth, con la loro capacità di coniugare brutalità e melodia, hanno creato un capolavoro che continuerà ad affascinare gli appassionati di heavy metal per anni a venire. Ascoltatela ad alto volume, lasciatevi trasportare dalla furia del kraken e scoprite perché “The Thing That Should Not Be” è considerata uno dei brani più rappresentativi degli Amon Amarth.